Guarnite il fondo della casseruola col rimanente del ripieno, collocatevi entro le uova che aspergerete di burro chiarificato, e fatele cuocere circa un'ora o nel fornello o al forno con brace sul coperchio della casseruola.
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un'ora o nel fornello o al forno con brace sul coperchio della casseruola.
Dopo mondata, e lavata bene, si lessa, ma non troppo cotta e si fa sgrondare perfettamente. Intanto si pone un po' d'olio in una padella con un poco d'aglio trito, si mette sul fuoco ed appena l'aglio tende ad imbiondire si leva e si getta via. Poi vi si aggiunge nella padella una purèa di alici e sul fuoco stesso si unisce bene all'olio […] lavorandola con una cucchiaia. Appena rosolate le alici vi si unisce qualche pezzo di pomodoro sbucciato, oppure un po' di salsa, e quando anche questo è insaporito si pone nell'intingolo l'indivia e si fa stufare coperta fino a completa cottura. Si serve contornata di crostini di pane fritti. — A. GIAQUINTO ———
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d'aglio trito, si mette sul fuoco ed appena l'aglio tende ad imbiondire si leva e si getta via. Poi vi si aggiunge nella padella una purèa di alici e
Ponete sul fuoco la quantità occorrente di buon brodo, unitevi sette o otto foglie di cavoli ben lavate e tagliuzzate, uniteci il riso ed un pesto di lardo con pochissimo aglio ed alcune foglie di salvia fresca, fate cuocere e finite con una cucchiaiata di concentrato di pomodoro, e parmigiano grattato. — A. GIANQUINTO. ———
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Ponete sul fuoco la quantità occorrente di buon brodo, unitevi sette o otto foglie di cavoli ben lavate e tagliuzzate, uniteci il riso ed un pesto di
Avrete già fatto una larga forma di pasta sfoglia, di quelle che servono per mettervi rigaglie di pollo, e in questa bella forma di pasta disporrete sul fondo uno strato di maccheroni, aggiungendovi un grosso pezzo di burro; su questo strato di maccheroni spargerete uno strato del composto di legumi e continuerete così fino a che la forma di pasta non sia ripiena.
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sul fondo uno strato di maccheroni, aggiungendovi un grosso pezzo di burro; su questo strato di maccheroni spargerete uno strato del composto di
Tagliate in mezzo e vuotate le cipolle, in ispecie le così dette cipolle dolci: dopo averle scottate per alcuni minuti nell'acqua bollente, tritate le spezzature che avrete tolto dalla cipolla e fatele soffriggere con olio e sale; mettetele poi sul tagliere, unendovi tonno sott'olio o tonno fresco già cotto, e un po' di mollica di pane; il tutto ben tritato.
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le spezzature che avrete tolto dalla cipolla e fatele soffriggere con olio e sale; mettetele poi sul tagliere, unendovi tonno sott'olio o tonno fresco
Prendete delle belle patate grosse ed eguali. Mondatele, fatele cuocere, con discrezione, nell'acqua con sale. Ritiratele, fatevi un buco abbastanza grande, lasciando assai solide le pareti. Empite il vuoto con un tritato composto di carne, di salsiccia, di pane inzuppato nel latte, di burro, rossi d'uovo, prezzemolo sminuzzato, pepe e sale. Se avete del buon sugo, servitevene, se no bagnate con brodo il ripieno e le patate. Fate cuocere lentamente sotto il coperchio sul quale deve arder la brace. ———
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lentamente sotto il coperchio sul quale deve arder la brace. ———
Vivanda ordinaria, se volete, ma nelle famiglie che non hanno fumi di cucina raffinata, piace. Se vi rimane della polenta, fatene fette sottili ed arrostitele alquanto sulla graticola. Spalmate quindi ogni fetta con formaggio tenero, mozzarella, raveggiolo o quello giallo lombardo che da molti si chiama impropriamente stracchino. Sul formaggio potete mettere parmigiano grattato od altro. Alcuni usano anche spolverarlo con un poco di pepe. Coprite con un'altra fetta di polenta e riscaldate ancora se nello spalmare la polenta non è più calda. Servite. A colazione è il suo posto. ———
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chiama impropriamente stracchino. Sul formaggio potete mettere parmigiano grattato od altro. Alcuni usano anche spolverarlo con un poco di pepe
Fate lessare in acqua e sale le foglie di cavolo, stendetele sul tagliere e mettete sopra ciascuna un mucchietto di ripieno, involgetelo e rotolate le foglie come un sigaro più o meno grosso. Legate con un filo rimboccando le estremità perchè alla cottura il ripieno non esca fuori. Disponete questi rotoletti in una larga teglia in fondo alla quale avrete messo burro o strutto, qualche fettina di prosciutto o di carne secca e mettete per poco a forno moderato. Il ripieno di carne avanzata e ben trita sarà legato coll'uovo, con mollica di pane, formaggio e prezzemolo, od altro migliore se vi riesce.
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Fate lessare in acqua e sale le foglie di cavolo, stendetele sul tagliere e mettete sopra ciascuna un mucchietto di ripieno, involgetelo e rotolate
Mettete questo ripieno in una casseruola, dove si metteranno pure altri rossi d'uovo crudi (quattro per esempio, se avete lessato dodici uova) e una sola chiara ben montata: mescolate tutto e quindi fate restringere questo ripieno al fuoco. Poi ne riempirete le metà delle uova sode rimaste vuote: e il ripeno, che vi rimanga lo distenderete sul fondo del vassoio, nel quale disporrete con simmetria le mezze uova ripiene. In una casseruola mettete un po' di panna o di latte, burro amalgamato con un po' di farina, poco sale e pepe e fate un tantino bollire. Con questa specie di salsa levigate tutte le uova situate nel vassoio, e vi getterete sopra una pioggerella di cacio parmigiano.
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il ripeno, che vi rimanga lo distenderete sul fondo del vassoio, nel quale disporrete con simmetria le mezze uova ripiene. In una casseruola mettete
Mettete, in compagnia del bue, un pezzetto di polmone o una milza di lattonzolo. Il brodo che darà il bue cuocendo nell'acqua avrà un sapore squisito. Ponete la pentola di terra cotta su Maestro Fuoco, ma che questo sia vivo. Una schiuma biancastra si formerà sul brodo di ebollizione. Toglietela senza pietà; toglietela man mano che si vien formando di modo che non ne resti l'ombra. Poi aggiungete tre porri accuratamente tagliati della grandezza su per giù di un dito. Legateli. Liberi, essi vagherebbero a destra e a sinistra nel brodo. Aggiungete ancora due carote rosse, un navone naturale, una gloriosa foglia di lauro ed una grossa cipolla. Infilate sulla superficie tonda della cipolla, come tre mosche cavalline, tre chiodi di garofano. Non appena tutte queste droghe odorose sono nella pentola, attivate bene il fuoco.
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. Ponete la pentola di terra cotta su Maestro Fuoco, ma che questo sia vivo. Una schiuma biancastra si formerà sul brodo di ebollizione. Toglietela
Dopo essere state assunte nelle officine, nelle fabbriche, dalle aziende tramviarie e negli uffici, venne pure il giorno in cui le donne furono chiamate per fare un mestiere che a loro proprio non andava a genio: quello delle spazzine pubbliche. Le donne del quartiere San Lorenzo erano molto titubanti. Indossare il grembiale grigio, mettere sul capo il berretto dello stesso colore ed afferrar la granata, che volentieri e bene maneggiavano solo in casa loro, rappresentava uno scoglio veramente arduo. Chi sa: pudore, timidezza, ed anche falsi preconcetti le inducevano a brontolare. Ma ecco che la Professoressa Ronconi le adunò.
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titubanti. Indossare il grembiale grigio, mettere sul capo il berretto dello stesso colore ed afferrar la granata, che volentieri e bene maneggiavano solo
Ma io penso che non occorrano parole di esortazione per indurre la donna, a qualsiasi ceto essa appartenga, ad accorrere al suo posto di combattimento. Le tradizioni nostre sono antichissime e solide; ognuna di esse risplende di luce propria; l'esempio dato dalle donne di Roma antica ed immortale, rifulge come un faro indicatore. Lavoriamo tutte, quindi, con umiltà, ma con fervore acceso. Alla ferocia nemica rispondiamo con la nostra civiltà operosa. Le armi che noi impugneremo saranno forti ed infallibili quanto i cannoni, i moschetti e le baionette dei combattenti. Nulla potrà accadere se il lavoro ferverà costante come sempre acceso fu il fuoco di Vesta, e quel fuoco era alimentato da pure e gentili mani di donna. Anche oggi noi abbiamo un'Ara sacra davanti alla quale deve sempre ardere una fiamma. Guai se questa luce si spegnesse!... guai alla negligente vestale; sul suo capo ricadrebbero il danno e l'onta.
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un'Ara sacra davanti alla quale deve sempre ardere una fiamma. Guai se questa luce si spegnesse!... guai alla negligente vestale; sul suo capo
MANZO IN UMIDO ALLA CACCIATORA. — Preparate un trito con tutti i ritagli di grasso tolti dalla carne che dovrete sottoporre a cottura, aggiungendovi possibilmente poco olio per ottenere un materiale con cui avvolgere la carne; ponete tutto nel recipiente che avanzerete sul fornello; aggiungetevi una buona tagliuzzata di odori di cucina, mazzetto aromatico con foglia d'alloro ed alquanti pomodori freschi non eccessivamente maturi. Dopo alcuni bollori ritirate dal fuoco, e riportato il composto a temperatura d'ambiente versatevi una certa dose di vino, a preferenza bianco, avvolgetevi la carne, ponetevi al di sopra un foglio di carta unto acciò si spandano meno gli odori, e lasciatevelo sopra fino a completa cottura della vivanda, che avverrà, come vedremo successivamente. Coprite regolarmente la stufaiola e ponete in fresco. Questa preliminare operazione devesi compiere possibilmente il giorno che precede la cottura della carne od almeno di buon mattino il dì successivo, per rosolare prima e cuocere la carne in tempo per il pasto serale.
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possibilmente poco olio per ottenere un materiale con cui avvolgere la carne; ponete tutto nel recipiente che avanzerete sul fornello; aggiungetevi
.... PASSATI. — Se ve ne capitassero di quelli grossi, dimezzateli, vuotateli, cuoceteli alcuni minuti nell'acqua bollente salata. Metteli quindi (bene scolati e asciugati che siano) in una casseruola dove avrete sciolto un po' di condimento grasso, copriteli e lasciateli sobbollire circa un'ora. Stemperate un cucchiaio di una qualsiasi farina con del brodo di surrogati, componete sul fuoco una densa salsa, unitevi droga e mescolatela al composto facendone del tutto un insieme liscio e ben legato.
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. Stemperate un cucchiaio di una qualsiasi farina con del brodo di surrogati, componete sul fuoco una densa salsa, unitevi droga e mescolatela al
MINESTRA DI BARBABIETOLE — Prendete delle barbabietole rosse, non troppo grosse, e tagliatele a fette sottili, insieme a delle cipolle. Mettetele a cuocere in acqua in cui avrete disciolto un paio di dadi di estratti carnei. Meglio sarebbe se aveste un po' di brodo di carne vera: ma non sempre c'è. Dopo un'ora e mezza di cottura, potete togliere le barbabietole dal fuoco, e passarle per lo staccio insieme alle cipolle. Prendete ora questa purea e mettetela sul fuoco insieme a un bicchiere di vino rosso, sale e pepe, o peperoncino, quanto basta. Lasciate bollire un dieci minuti circa, poi versatevi della tapioca, e al momento giusto servite.
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e mettetela sul fuoco insieme a un bicchiere di vino rosso, sale e pepe, o peperoncino, quanto basta. Lasciate bollire un dieci minuti circa, poi
SALUTE E BELLEZZA con mezzi molto semplici Volumetto di ricco contenuto, con 50 regole per la salute e la bellezza. Prezzo L. 5. Dello stesso autore: PIANTE MEDICINALI (60 piante e 40 malattie curate con le erbe) Prezzo L. 5.Versare L. 5,50 per un libretto solo o L. 10,50 per tutti e due) sul C. C. P. 4/10270 al Prof. Giorgio Herrmann, Pensione Erveda, San Remo.
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: PIANTE MEDICINALI (60 piante e 40 malattie curate con le erbe) Prezzo L. 5.Versare L. 5,50 per un libretto solo o L. 10,50 per tutti e due) sul C. C
Se avete pomodoro in bottiglia badate, per adoperarlo tutto, di mettere un po' d'acqua per disciogliere e rimuovere quella parte del succo rimasta in fondo; acqua calda o fredda; e poi aggiungete quell'acqua al pomodoro della salsa che sta già cucinando sul fuoco.
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fondo; acqua calda o fredda; e poi aggiungete quell'acqua al pomodoro della salsa che sta già cucinando sul fuoco.
Ed ecco, con le erbe odorose, aperto un altro orizzonte! Si trovano da tutte le erbivendole, negli orti di campagna, sulle prode delle strade collinari, è facile coltivarle in una cassetta sul davanzale della finestra di cucina…. Tritate, e aggiunte crude, alla pasta asciutta, al riso, alla frittata, ad ogni vivanda, esse vi arrecano il loro delizioso profumo, sostituendo…. facendo dimenticare un maggior condimento!
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collinari, è facile coltivarle in una cassetta sul davanzale della finestra di cucina…. Tritate, e aggiunte crude, alla pasta asciutta, al riso, alla
Schiacciare la vespa sì, che ruba il miele negli alveari, e fora le buccie dell'uva; schiacciare il filanto apivoro che da vero lupo piomba sul dorso dell'ape e la sbrana nella sua galleria scavata in terreno arenoso.
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Schiacciare la vespa sì, che ruba il miele negli alveari, e fora le buccie dell'uva; schiacciare il filanto apivoro che da vero lupo piomba sul dorso
La ragione è semplice. Si sa che il vento e la pioggia diffondono il polline, ma questa diffusione sarebbe insufficiente se non intervenisse l'ape. La brava visitatrice entra nel fiore e, dondolando gli stami, riceve dalle antere i granellini di polline che le cadono sul corpo. Formatine dei grumoletti, l'ape li comprime con le sue cestelle degli zampini posteriori e l'accomoda in due pallottoline.
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. La brava visitatrice entra nel fiore e, dondolando gli stami, riceve dalle antere i granellini di polline che le cadono sul corpo. Formatine dei
Il miele d'acacia — pure se diluito al 20 per cento — conserva il suo potere antibatterico su i bacilli coli, sul bacillo della dissenteria, del tifo, su quello piogene. Ecco un facile mezzo di difesa.
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Il miele d'acacia — pure se diluito al 20 per cento — conserva il suo potere antibatterico su i bacilli coli, sul bacillo della dissenteria, del tifo
Quando, rientrando in casa, l'ape sale sul favo ed introduce le zampine posteriori coi cestelli avvolti da pallottoline fragili, opache, essa depone il polline raccolto: roseo se raccolto da reseda, porporino se di pioppetto, aranciato se di croco o di ciliegio, giallo zolfo se di salvia, verdino se di mela, bianchissimo se di lino.
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Quando, rientrando in casa, l'ape sale sul favo ed introduce le zampine posteriori coi cestelli avvolti da pallottoline fragili, opache, essa depone